L’AZZARDO NELLE TERRE D’ARGINE: NUMERI E PROBLEMI. Questa è la quarta edizione del rapporto sull’azzardo nelle Terre d’Argine; nasce all’interno del progetto “Un Argine all’azzardo”, voluto dai quattro Comuni che compongono l’Unione, in collaborazione con l’AUSL di Modena. Quattro anni fa il rapporto è stato il primo in Italia ad approfondire numeri e tendenze dell’azzardo in uno specifico territorio. Non sono poche le indagini a carattere nazionale, che restituiscono numeri imponenti, come i 157 miliardi “investiti” nel 2024 in azzardo da italiani ed italiane, ed i 23 miliardi persi. Molto più rare sono le analisi di dettaglio, comunali, unionali o provinciali. Sono rare, ma fondamentali, perché restituiscono la concretezza dei problemi che ci consegna l’abnorme crescita dell’azzardo in Italia; un caso europeo, se non mondiale, con l’incremento del 42,5% tra il 2019 ed il 2024. Crediamo sia fondamentale conoscere con precisione cosa accade nel proprio comune, nella propria provincia, collegando i numeri del rapporto alla situazione sociale ed economica del territorio, ai numeri della povertà assoluta, a quelli del sovraindebitamento e della legalità. Certo, la legalità, perché come dimostrato ormai da molteplici fonti non si possono osservare i dati dell’azzardo online senza notare macroscopiche anomalie. In sette anni il giocato a distanza è triplicato, passando da 31 a 92 miliardi, sorpassando largamente il fisico a livello nazionale. Come esaminato in dettaglio nel “Libro Nero dell’azzardo”, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia esprimono numeri doppi o tripli rispetto alle regioni del nord, dove pure i problemi non mancano. Si possono sovrapporre le mappe geografiche dei fenomeni malavitosi, dell’illegalità diffusa, con quelle degli eccessi dell’azzardo online, come facciamo nei nostri rapporti nazionali. Manca, non da ora, un’adeguata reazione dello Stato all’evidente problema dell’utilizzo del gioco online legale come canale di riciclaggio di capitali sporchi, malavitosi, provenienti dall’economia in nero e grigio. La contrazione del gioco fisico si può spiegare anche con il trasferimento di quei capitali verso l’online, più redditizio (la percentuale di restituzione al giocatore è vicina al 95%) e ancora meno controllabile. Anche per questo denunciamo con forza le difficoltà nell’ottenere da ADM i dati necessari per questo ed altri rapporti; la storia di queste difficoltà è raccontata all’inizio del rapporto, dove spieghiamo come siamo riusciti ad aggirare la censura di ADM, che ci ha negato, oltre a pressoché tutti i dati dell’azzardo fisico, il totale delle informazioni sul fenomeno per l’85% dei comuni italiani. Incredibile ma vero: cresce l’emergenza azzardo e crescono le limitazioni alla diffusione dei dati che dimostrano quell’emergenza. I numeri delle Terre d’Argine. Superati i 3.000 euro per maggiorenne. Se l’anno scorso abbiamo iniziato a pubblicare, in coda al rapporto, delle utili schede di sintesi a carattere comunale, la novità di quest’anno è certamente l’esame della rete fisica dell’azzardo unionale. Impressionante leggere i numeri; sono 85 i luoghi dove sono attive slot machines e altri apparecchi da azzardo. Il 70% è a Carpi, ma è Campogalliano che, in rapporto alla popolazione, ha il numero maggiore di esercizi con slot. Tra gli 85 sono 7 le sale videolottery, 30 le rivendite tabacchi e ricevitorie del lotto, ben 41 i bar che ospitano le slot. A questi vanno aggiunti centinaia di luoghi, edicole, bar, negozi, dove sono disponibili i Gratta & Vinci, oggetto anche quest’anno di un nostro specifico approfondimento. Un dato su tutti, decisamente clamoroso: le Terre d’Argine sorpassano Modena ed il Distretto ceramico per quanto riguarda le Slot nelle rivendite tabacchi e le ricevitorie del Lotto. Più contenuti i numeri dei bar con Slot, dove le Terre d’Argine sono agli ultimi posti. Nell’Unione la raccolta complessiva dell’azzardo nel 2024 è stimabile tra 275 e 277 milioni di euro, in crescita del 3,4% sull’anno precedente. Le perdite ammontano a 45 milioni, in lieve arretramento rispetto al 2023. Le sole perdite degli ultimi tre anni sono superiori al costo previsto per il nuovo Ospedale di Carpi. C’è un elemento, non solo simbolico, che caratterizza il rapporto di quest’anno: è stata superata quota 3.000. Ogni cittadino maggiorenne delle Terre d’Argine ha giocato, in ogni tipo di azzardo legale, 3.020 euro. Una cifra superiore del 9% al dato provinciale, ma che a Carpi raggiunge i 3.400 euro. Va però ricordato che Carpi è un polo d’attrazione sia per gli altri Comuni dell’Unione, che per quelli reggiani più vicini e per la Bassa modenese. Ancora anomalie nell’online. Va ricordato che l’online identifica la residenza del giocatore. Nel 2023 si era registrato un forte calo del giocato online a Carpi, con 20 milioni in meno (-23%). Contemporaneamente si era notata una crescita di 6 milioni complessivi a Soliera e Novi, cresciuta quest’ultima del 35%. Nel 2024 Carpi e Novi tornano sostanzialmente ai livelli precedenti, con + 15,5 milioni e -3,3 milioni. Mentre Campogalliano da tre anni registra gli stessi numeri, il saliscendi tra Carpi e Novi acuisce i dubbi sulla natura dei capitali investiti. Resta il fatto che Carpi, dal 2019, ha visto una crescita dell’azzardo online del 183%. Davvero significativa, ancora una volta, la crescita di Soliera, con + 5,5 milioni giocati, ed il primo posto nel giocato pro capite nell’Unione in questa classifica, con 1.737 euro. Tutti numeri che devono essere rapportati ai giocatori effettivi, che stimiamo essere 4.500 nell’Unione, con giocate medie vicine ai 27.000 euro all’anno. Infine, nelle Terre d’Argine quasi la metà dei 121 milioni passati attraverso il remoto, viene scommesso nelle slot online, un quarto nei giochi da Casinò, il 14% nelle scommesse sportive. Il Betting Exchange, formula opaca, spesso accostata all’illegalità, è appena al 4%.Il gioco fisico nell’Unione. Dal 2019 vige un incomprensibile divieto di pubblicazione dei dati locali delle Slot. In Parlamento è stato approvato un Ordine del giorno per il superamento di questo divieto, senza esito. Le nostre sono quindi stime, il più possibile accurate. Mentre l’azzardo da remoto, su PC e cellulari, cresce in un anno del 17,3%, cala del 5,4% l’azzardo fisico. Un arretramento tutto concentrato su Carpi, dove arretra di 8,4 milioni di euro, rispetto ad un calo complessivo di 8,8 milioni. A differenza del dato nazionale, pur restando prevalente, l’azzardo fisico scende al 56,2% del complessivo, contro il 61,4% del 2023. Mantenendosi queste tendenze è possibile il sorpasso, in poco tempo. Un sorpasso clamoroso, perché nel 2019 il gioco fisico,4nelle Terre d’Argine, rappresentava l’80,8% del giocato complessivo. Il caso Gratta&Vinci. Ma c’è un gioco fisico (i cui dati non sono secretati) che continua a crescere nell’Unione. E’ il più tollerato, a volte nemmeno percepito come azzardo. Le perdite che provoca sono sostanzialmente le stesse di tutti i giochi online, pur avendo un peso cinque volte inferiore, perché il 28% resta al banco. Il Gratta&Vinci, esploso nel biennio del Covid con la chiusura delle sale, ha raggiunto nell’Unione i 22,8 milioni di euro, corrispondenti a 250 euro per residente maggiorenne, ed almeno 50 “grattini” all’anno a testa. Ipotizzando che “gratti” il 10% della popolazione, si raggiungono i 500 tagliandi per giocatore, un dato anch’esso medio. Campogalliano ha i dati più pesanti, 428 euro per abitante, probabilmente trai primi Comuni in Italia. Il dato è giustificato dalla presenza di due strutture autostradali nel territorio comunale, ma stupisce la crescita del 54% sul 2019. Anche Novi cresce, nello stesso periodo, del 50%, mentre Soliera è al 28% e Carpi si ferma al 23%. Il Gratta&Vinci è diffuso in particolare tra le persone con reddito medio e basso, in prevalenza donne; tante le pensionate, ma anche tante le ragazze, anche minori, che favoriscono i tagli più bassi. A tutti i giocatori sfuggono gli effetti economici sui propri redditi, spesso modesti, favoriti dai perversi meccanismi del G&V, con vincite minime frequenti, costantemente reinvestite. Crescono le dipendenze, i drammi personali e familiari, ma cresce anche la rete di vendita. A Carpi, nella galleria di un centro commerciale, è apparso da poco un enorme distributore automatico di Gratta & Vinci, accessibile con un tesserino sanitario che dovrebbe dimostrare la maggiore età. Un distributore inutile, perché dietro l’angolo lo stesso gestore vende gli stessi articoli negli stessi orari, ma utile a sgravarsi di responsabilità se si vende azzardo ai minori. I ragazzi e le ragazze delle Terre d’Argine. Nel 2024 li abbiamo interrogati ed ascoltati, con le due indagini dedicate ad adolescenti e ragazzi, concentrate sull’azzardo, ma non solo. “Il grande gioco della Rete” è stata una occasione importante, che ha fornito numeri preoccupanti, confermati da indagini successive svolte in altre parti della provincia. Uno su sette ha problemi di solitudine, di isolamento, con varia intensità. Molti sono coscienti di avere un problema di dipendenza dagli strumenti elettronici, e chiedono aiuto. Gli stimoli all’azzardo sono infiniti, a partire dalla dilagante pubblicità, vietata ma tollerata, ed all’apparenza inarrestabile. Sempre uno su sette, ma non gli stessi, hanno un rapporto frequente con l’azzardo, anche quando minorenni. Spesso sono i familiari, padri e fratelli in particolare, ad “iniziare” all’azzardo i ragazzi e le ragazze. A breve presenteremo una indagine dedicata a loro, ai genitori, ed alla percezione che hanno rispetto ai rischi dell’azzardo. Anticipiamo però un dato preoccupante: la grandissima maggioranza dei rispondenti sono donne, sono le madri dei ragazzi.
Infine. Infine questa non è di certo una fase semplice per chi crede sia possibile contenere le dimensioni dell’azzardo nel nostro Paese. Lentamente procede una riforma che mette al centro gli interessi degli operatori del settore, riducendo o annullando i modesti poteri che gli Enti Locali hanno in materia di gioco fisico. Il consenso della Conferenza delle Regioni a questo percorso, in cambio di una compartecipazione alla tassazione dell’azzardo, potrebbe essere un passaggio cruciale, quanto negativo. Per tutti le parole del Presidente della CEI, Cardinale Zuppi: “L’azzardo è una allarmante realtà che preoccupa sempre di più. E’ un fenomeno che rischia di essere sottovalutato, anche con tentativi di mistificazione della realtà circa gli effetti sociali e sanitari sulla popolazione. Ignorando le conseguenze rappresentate da solitudini, le povertà economiche e relazionali, i rischi per la salute, le diseconomie improduttive, le infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco legale… Lo Stato non deve mettere al primo posto le entrate erariali rispetto alla salute dei propri cittadini.”
