Le incertezze dovute al perdurare della crisi economica che continua a creare instabilità nelle famiglie degli italiani (in dieci anni, dal 2006 sono raddoppiate le famiglie povere, cresciute di 793.000 unità), ha come risultato anche la riduzione della spesa per prodotti alimentari. In particolare sono diminuite le vendite degli alimenti a basso contento calorico come pesce e carne, a favore, invece, dell’aumento di dolciumi e cibo precotto, preconfezionato o take-away. La mancanza di risorse economiche si rispecchia in una dieta povera e sbilanciata soprattutto nel carrello degli anziani, i più esposti alle difficoltà della crisi.
In questo contesto è importante raggiungere consapevolezza attraverso l’informazione sulla sicurezza alimentare e contrastare lo spreco alimentare.
Le tematiche legate alla sicurezza alimentare hanno acquisito negli ultimi anni una maggiore rilevanza, soprattutto a causa dei numerosi e ripetuti scandali legati a fenomeni di sofisticazione e adulterazione dei prodotti della catena alimentare sia vegetale che animale.
La sicurezza alimentare deve essere, quindi, garantita ai consumatori, fornendo informazioni essenziali ed accurate, per consentire loro di fare scelte consapevoli. Questo è l’obiettivo da perseguire, mediante la condivisione di responsabilità (produttore-distributore-consumatore) di coloro che gravitano intorno all’area dell’alimentazione.
Il Parlamento Europeo oltre all’avere riconosciuto che la sicurezza alimentare è un diritto fondamentale dell’umanità, ha chiesto agli stati membri di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025. Il legislatore italiano, quindi, al fine di attuare la richiesta e normare le “buone pratiche” in uso, ha approvato una legge contro gli sprechi alimentari (Legge 19 agosto 2016 n. 166). La Legge ” Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” prevede la riduzione degli sprechi nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di tali prodotti.
Ogni giorno, infatti, grandi quantità di alimenti che avrebbero potuto essere consumati, vengono gettati nei rifiuti. In Europa si stima che ogni anno vengano scartati 89 milioni di tonnellate di alimenti. Il cibo viene sprecato a qualsiasi livello della catena alimentare, dalla fattoria alla forchetta, dai produttori ai venditori al dettaglio, dai ristoratori e dai consumatori.
La riduzione dello spreco richiede, quindi, un cambiamento anche del comportamento del consumatore che deve proiettarsi in un mondo che guardi maggiormente alla sostenibilità e all’uso consapevole delle risorse.
Federconsumatori di Modena nel corso del 2017 organizzerà incontri informativi per far conoscere le origini e il contenuto di un alimento, saperlo gestire in modo adeguato e utilizzarlo correttamente una volta effettuato l’acquisto, guidare i consumatori alla lettura delle etichette e sviluppare un atteggiamento critico nei confronti dei numerosi messaggi pubblicitari, per orientarli verso un consumo responsabile.
Pamela Bussetti
Federconsumatori Modena
“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2015”