ANCORA UN REGALO IMMERITATO PER TRENITALIA E FER:
DAL 1° LUGLIO AUMENTO DEL 10% DELLE TARIFFE FERROVIARIE
UNA PRATICA ORMAI VESSATORIA CONTRO I “NON ABBONATI”
Dopo le rassicurazioni contrarie di inizio anno, la Regione Emilia-Romagna autorizza un pesante
aumento delle tariffe ferroviarie nei confronti degli utenti del trasporto ferroviario regionale. Un
aumento secco del 10% che questa volta prende di mira solamente gli utenti non-abbonati. Un
“accanimento tariffario” ormai vessatorio nei confronti del 70% degli utilizzatori complessivi dei
treni regionali.
Gli aumenti adottati dalla Regione Emilia-Romagna sono insostenibili per dimensioni e motivazioni
e riportano la stessa Regione in testa alla graduatoria delle meno convenienti d’Italia:
TARIFFE FERROVIARIE CENTRO-NORD – 1° LUGLIO 2011
biglietto semplice – 2 classe
21~30 km 41~50 km 91~100 km
Piemonte 2,35* 3,40* 5,70
Lombardia 2,60* 4,05 6,75
Veneto 2,40 3,50 5,40
Liguria 3,00 4,10 7,10
Toscana 2,40 3,70 6,30
Marche 2,30 3,40 5,95
Emilia-Romagna 2,80 4,40 7,40
(*) valore mediato per differenza scaglioni
Ancora un pesante aumento tariffario deciso dalla Regione senza verificare il rispetto degli impegni
precedenti in carico alle imprese. Le agevolazioni tariffarie promesse a favore dei gruppi familiari
con gli aumenti di agosto 2010 sono rimaste semplici esortazioni della delibera regionale. Un
nuovo pesante aumento tariffario che ancora una volta non ha tenuto conto della scadente qualità
del servizio ferroviario attualmente erogato e affidato alla buona volontà delle stesse imprese: treni
vecchi, incompleti, parzialmente chiusi, con guasti alle porte e alla climatizzazione.
Per effetto delle nuove tariffe, l’uso del mezzo privato diventa ancora più concorrenziale; per due
persone che compiono assieme lo stesso percorso, l’uso dell’auto diventa addirittura conveniente.
L’introduzione di STIMER, il biglietto unico che prevede le zone in luogo degli scaglioni/km rischia
di vanificare l’obiettivo di conquistare nuove quote di traffico. Con questi aumenti tariffari i costi per
l’adozione di questa tecnologia sono completamente riversati sulle spalle dei cittadini-utenti, i nuovi
depositari del “rischio d’impresa”. La Regione Emilia-Romagna definisce prioritaria la scelta a
favore del trasporto ferroviario, ma alla prova dei fatti compie scelte che la contraddicono.
La politica tariffaria del trasporto pubblico è ricompresa tra le diverse competenze della Regione
Emilia-Romagna: committente del servizio, gestore delle risorse, controllante dell’impresa
ferroviaria. Una molteplicità di ruoli sempre più inconciliabile con una gestione autonoma e
trasparente delle decisioni, che richiamano all’esigenza di prevedere un’autorità indipendente per
il settore, con lo scopo di assicurare la concorrenza, l’adeguatezza dei livelli di qualità ed efficienza
e l’equità dei livelli tariffari.