La stessa Regione Emilia-Romagna conferma con dati inequivocabili il tracollo del Piano-Neve di RFI-Trenitalia e l’effetto boomerang delle “soppressioni preventive“. Nel lungo e interminabile periodo di emergenza sono stati soppressi il 39% dei treni previsti, 2321 su 6002. Ancora ignoti i dati ufficiali di FER, che non si discosteranno di molto da quelli riguardanti Trenitalia:
TRENI SOPPRESSI DA TRENITALIA PERIODO 3/19 FEBBRAIO 2012 periodo 3/14 febbraio treni soppressi e percentuali in base alle tratte: Bologna-Firenze 325 su 512 63% Bologna-Piacenza 345 su 1036 33% Bologna-Venezia 165 su 266 62% Bologna-Porretta 266 su 599 44% Modena-Verona 155 su 380 41% Bologna-Verona 59 su 102 58% Ferrara-Rimini 120 su 313 38% Bologna-Rimini 420 su 1046 40% Periodo15/19 febbraio: treni soppressi e percentuali in base alle tratte: Bologna-Firenze 89 su 210 42% Bologna-Piacenza 96 su 430 22% Bologna-Venezia 44 su 108 41% Bologna-Porretta 100 su 242 41% Modena-Verona 17 su 155 11% Bologna-Verona 8 su 41 20% Ferrara-Rimini 15 su 129 12% Bologna-Rimini 97 su 433 22% Come ormai accertato, il Servizio Ferroviario Regionale è inaffidabile per l’età dei mezzi in circolazione e per la loro insufficienza numerica, che per effetto di ritardi e soppressioni producono croniche sofferenze agli utenti e penali ai gestori. Quanto accaduto in questi giorni ha messo in discussione l’esistenza stessa del servizio ferroviario, privando per troppi giorni gli utenti di treni, informazioni e servizi. Una interpretazione trasporto ferroviario dei gestori che non riserva al treno alcuna priorità e che la Regione deve contrastare con tutte le energie a disposizione. Federconsumatori ritiene insufficienti e inadeguate le forme di risarcimento che le imprese ferroviarie prevedono per gli utenti, in particolare per il trasporto regionale. Ritiene necessario che le imprese ferroviarie si facciano carico dei maggiori costi sostenuti dagli utenti come taxi, autobus, alberghi. Federconsumatori ritiene opportuno utilizzare parte delle risorse derivanti dalle penali per riconoscere prioritariamente agli abbonati un recupero dei costi per servizi non forniti e, quindi, non utilizzati. Per Federconsumatori la gravità di quanto accaduto deve coinvolgere questa volta anche gli utenti non abbonati. Un coinvolgimento che può avvenire con diverse modalità, per esempio con una riduzione congrua e temporanea delle tariffe. Per Federconsumatori questa sorta di risarcimento può essere utilizzato dalle imprese di trasporto e dalla stessa Regione per tentare una riconciliazione con gli utenti del trasporto ferroviario attuali e futuri. Una riconciliazione che necessita di un immediato miglioramento della qualità dell’offerta, senza dover attendere ancora anni. Alla scopo Federconsumatori auspica un maggior contributo di Trenitalia all’acquisizione di treni nuovi o più affidabili, magari sollecitando l’invio di materiali sottoutilizzati in altre regioni.
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