Ideasorriso è una catena nazionale con sede a Padova, che dichiara 15 filiali in cinque diverse regioni italiane. Il proprietario è la “Mingardi Dental Center Srl”, costituita a gennaio 2017.
Già in quell’anno Ideasorriso era stata segnalata per diverse irregolarità riscontrate nelle sue sedi sparse in Italia. Lo scorso mese di febbraio la filiale di Modena è stata chiusa dell’AUSL per molteplici carenze, tra le quali la mancanza di un Direttore Sanitario, l’assenza di una autoclave per la sterilizzazione dei ferri ed altre carenze igieniche.
In queste settimane le testimonianze dei pazienti che si sono rivolti a Federconsumatori e dei lavoratori assistiti dalla Filcams CGIL hanno confermato e peggiorato il quadro che ha portato alla chiusura della filiale. Il 22 febbraio di quest’anno l’azienda ha chiesto l’ammissione al concordato preventivo, cessando poco dopo l’attività e lasciando diverse persone con interventi non conclusi, in diversi casi non ancora iniziati ma per i quali è stato versato un anticipo o è stato ottenuto un finanziamento. Sul fronte dei pazienti registriamo la sottoscrizione di finanziamenti senza alcuna prestazione, la fornitura di protesi di cattiva qualità e l’assenza di assistenza, oltre a dubbi sulla effettiva necessità degli interventi svolti.
Il Sindacato ha raccolto le impressionanti testimonianze dei lavoratori, anch’essi parte lesa al pari dei pazienti. Il dato che emerge, con grande chiarezza, è che in quella struttura il peggior marketing aveva preso il sopravvento sull’attività sanitaria. Non si curavano pazienti, ma si vendevano prodotti e prestazioni. Raggiungere il budget settimanale era l’imperativo, e per farlo si proponevano interventi dei quali non sempre vi era necessità. Si sono richiesti anticipi, si sono avviati finanziamenti quando già era evidente l’impossibilità di fornire le prestazioni. Non c’era un reale referente sanitario, l’improvvisazione imperava ed erano frequenti gli annullamenti degli appuntamenti all’ultimo minuto, a volte quando il paziente aveva già assunto antibiotici. Questo succedeva, ad esempio, quando l’azienda riteneva non conveniente pagare un dentista per un numero limitato di appuntamenti. In generale le condizioni di lavoro erano pessime, con una commistione di mansioni estrema e con turni di lavoro a volte lunghissimi. Si confermano i problemi igienici che hanno portato alla chiusura della filiale di Modena.
La vicenda Ideasorriso rende indispensabile alzare l’attenzione generale sulla crescita delle catene dentistiche. Lo diciamo subito: non si può fare di tutta l’erba un fascio, non possono essere assimilati alla situazione denunciata gli altri soggetti del settore. Federconsumatori Modena ha ricevuto sino ad oggi alcune segnalazioni di problemi, in alcuni casi trasformatisi in una vera e propria vertenza. Casi di marketing aggressivo, come quello del signore entrato in un centro per una otturazione uscendone con un preventivo enorme e la proposta di togliere diversi denti. Un intervento giudicato folle da un altro dentista, che ha curato i denti salvandoli. Oppure il caso di un finanziamento acceso, illegittimamente, prima della sottoscrizione del contratto. Dopo una serie di esposti di Federconsumatori la catena dentistica ha restituito i soldi alla Finanziaria, che ha liberato il cliente da ogni obbligo. Diverse sono state le consulenze sul mancato rispetto dei preventivi, sul continuo cambiamento di dentisti, sui ritardi nei lavori.
Il prezzo, l’economicità di quanto viene chiesto, è la ragione principale della crescita delle catene dentistiche. Il tema non può essere aggirato: oggi una cura odontoiatrica complessa può mettere in difficoltà il bilancio familiare, e la ricerca del miglior prezzo è più che giustificata. Come giustificata è una sana concorrenza, portata dalla crescita della competizione. Ma detto questo è necessario che il paziente-consumatore sia edotto delle problematiche che possono nascere rivolgendosi a strutture di recente insediamento, la cui forma societaria può rendere complesso ottenere risarcimenti e garanzie qualora insorgano problemi.
Una situazione che deve vedere crescere l’attenzione generale. Fabrizio Ghidini, responsabile regionale Sanità di Federconsumatori, ha annunciato su questi temi una richiesta di incontro all’Assessorato alla Sanità dell’Emilia Romagna, anticipando l’intenzione dell’Associazione, a livello nazionale, a richiedere un incontro anche al Ministero della Sanità. Un fronte sarà aperto anche con le società finanziarie (Deutsche Bank, Cofidis) che si prestano a simili avventure.
L’obbiettivo è quello di proporre un argine agli eccessi commerciali, riportando pienamente l’attività delle catene dentistiche nell’alveo dell’attività sanitaria con tutti gli obblighi che ne conseguono. Requisiti per svolgere l’attività, tutela del consumatore, l’attenta sorveglianza sono i temi che porremo in questi incontri.
Federconsumatori infine ha presentato un decalogo, in allegato, rivolto ai pazienti–consumatori, dove sono elencate le cautele che debbono essere utilizzate quando ci si rivolge alle catene dentistiche.
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