Il flop dei saldi in agosto a Modena e nelle città della nostra Regione è una brutta notizia, non solo per gli operatori del settore.
Non è possibile però ricondurre questo dato ad un semplice effetto della crisi legata alla pandemia da Covid19. Se così fosse difatti non si spiegherebbe quanto sta accadendo nelle località marittime e montane, con una maggiore presenza di italiani che ha largamente compensato l’assenza degli stranieri. Questo non vale certo per le città d’Arte, dove i dati sono al contrario drammatici. Ci vorrà tempo per tornare alle presenze alle quali, anche a Modena, ci eravamo abituati.
Sicuramente il consumatore sta penalizzando tutti i consumi non essenziali, e comunque rinviabili; tra questi l’abbigliamento, ma anche autovetture e mobili. In questo senso i saldi estivi 2020 potevano essere un momento di ripresa di interesse; al contrario rischiano di essere una ulteriore mazzata ad un settore, quello del piccolo commercio nei centri storici e nei quartieri, da tempo alle prese con molti problemi.
Perché per questo flop non ci si può riferire alle sole difficoltà economiche?
Quella di far partire i saldi in agosto è stata una fortissima richiesta delle Associazioni dei commercianti, sia a livello nazionale che regionale. Una richiesta recepita, legittimamente, prima dalla Conferenza delle Regioni e poi dalla maggior parte delle regioni, tra cui l’Emilia Romagna. Federconsumatori è stata coinvolta solo nella parte finale di questa decisione, esprimendo (in solitudine) un parere negativo, essenzialmente per due motivi.
1) La decisione di spostare dai primi di luglio ad agosto l’inizio dei saldi rischiava di penalizzare il commercio nelle città, a partire dai centri storici, rispetto a quello della costa. Si è decisamente sottovalutato l’aspetto climatico. Difficile pensare al centro di Modena affollato attorno a Ferragosto; cosa che potrebbe accadere invece a Rimini e Riccione.
2) La decisione di autorizzare le “vendite speciali” anche nel mese precedente i saldi ha nei fatti depotenziato gli stessi. Molti esercenti hanno iniziato gli sconti, più o meno pubblicizzati, già ai primi di luglio; una scelta che ha determinato disorientamento nei Consumatori, oltre ad una scarsa chiarezza nella formazione dei prezzi.
Quella dei saldi estivi 2020 è stata una occasione persa, e si è dispersa la grande visibilità data a questa occasione commerciale, se fosse stata mantenuta la data di luglio.
Non si deve però rinunciare ad affrontare un tema, quello del piccolo commercio nei centri storici e nei quartieri, che non riguarda soltanto gli esercenti e le loro associazioni, ma anche i Consumatori. Che sono, va ricordato, il soggetto che decide coi propri comportamenti la riuscita o meno delle iniziative commerciali.
Federconsumatori Modena APS
Modena 3 agosto 2020
“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”