È inutile negarlo: l’aumento dell’Iva dal 20 % al 21% comporterà ricadute pesanti nelle tasche dei consumatori.
Innanzitutto perché è inevitabile l’aumento dei prezzi dei beni e servizi sui quali è prevista l’Iva al 21% quali ad es. il carburante ,il gas metano e le bollette telefoniche; ma un ulteriore aggravio sui consumatori sarà dovuto agli effetti indiretti di questi aumenti.
È innegabile ,purtroppo, che tutti i beni che vengono trasportati anche se non sono soggetti all’Iva al 21% subiranno gli aumenti delle spese di trasporto. Si può prevedere inoltre che anche quando ci si rivolgerà ai piccoli artigiani cominceranno a scaricare sulle loro fatture i maggior costi che devono sostenere. In base alle previsioni dell’Agenzia delle Entrate la ricaduta media a famiglia Istat di 2,5 componenti, sarà di 173 Euro ma se non ci saranno comportamenti diversi da quelli che si temono , dichiarano Federconsumatori ed Adiconsum , il rischio è quello di avere , attraverso fenomeni di moltiplicazione,aumenti di uno 0,85 punti in più del tasso di inflazione che significa ulteriore perdita delle famiglie ISTAT (2,5 componenti) di ben 255 euro annui.