La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per aver promulgato una normativa nazionale che lascia a compagnie aeree, tour operator e agenzie la facoltà di decidere, in caso di viaggi non fruiti a causa dell’emergenza sanitaria, se restituire ai clienti l’importo versato o se erogare il rimborso tramite voucher. L’avvio del procedimento da parte dell’UE arriva dopo gli interventi già avviati da Enac e Antitrust e dimostra (come se ce ne fosse ancora bisogno!) la necessità di un’immediata modifica della legge che appunto regolamenta questi stessi rimborsi.
Lo abbiamo evidenziato più volte nelle scorse settimane e non ci stanchiamo di ribadirlo: non possono essere gli utenti a pagare le conseguenze momento di difficoltà che l’intero comparto turistico sta attraversando. È necessario individuare altri meccanismi a sostegno del settore, garantendo però la tutela dei diritti dei cittadini. Ci chiediamo a questo punto cosa aspetti il Governo ad intervenire e a modificare la normativa, lasciando quindi agli utenti la facoltà di scegliere tra la restituzione della somma pagata e l’emissione del voucher.