Una famiglia modenese nel mese di giugno cerca un immobile da affittare per una settimana a Misano Adriatico. Trova l’appartamento adatto alle proprie esigenze sul portale Subito.it e contatta mezzo WhattsApp il titolare dell’annuncio. Questi riferisce di chiamarsi Gioele, dichiara che l’appartamento è disponibile per la settimana richiesta, e chiede che tutti i contatti continuino tramite WhattsApp. Risponde quindi con precisione a tutte le richieste di chiarimento, persino coi dettagli sulle dotazioni della cucina. La famiglia è tranquilla, perché l’approccio dell’uomo è preciso e perché il prezzo richiesto, 850 euro, è coerente con il mercato della zona. Accettano la richiesta di anticipo di 300 euro, che procedono ad accreditare sull’IBAN di un tale Giuseppe T., presso Fineco Bank. Qualche giorno dopo notano però che l’annuncio è stato eliminato, così come è bloccato il profilo nel social; tentano ripetutamente un contatto telefonico, ma scatta subito la segreteria. Si recano anche a Misano, dove scoprono che all’indirizzo fornito non risultano appartamenti in affitto per le vacanze. Dopo avere inutilmente tentato contatti con la Banca nella quale è attivo il conto corrente, che non ha risposto alle loro richieste di chiarimento, la famiglia correttamente denuncia i fatti ai Carabinieri di Modena. Contemporaneamente cerca un contatto con Subito.it, il portale dove l’annuncio era stato pubblicato. Lo fa anche per segnalare che a nome di Gioele erano (e sono) presenti diverse altre inserzioni per affitti turistici nella stessa zona, e per chiedere aiuto nell’identificazione dei soggetti autori della truffa ai propri danni. Ma Subito.it, oltre a chiarire in ogni dove che non ha la minima responsabilità su quanto viene pubblicato sul proprio sito, ha un livello di assistenza minimo, consistente in messaggi standard o rinvii a testi nel proprio sito che hanno come unico scopo quello di sgravarsi da ogni responsabilità. Inutile quindi ogni tentativo di segnalare la cosa al più grande e famoso portale italiano di annunci. Tutti possono registrarsi su questo tipo di portale e vendere, anche utilizzando pseudonimi e dati falsi. E’ possibile chiamarsi Arsenio Lupin e dichiarare di vendere refurtiva; probabilmente nessuno se ne accorgerà.
Quello della famiglia modenese è uno dei tanti casi; confidiamo che i truffatori siano identificati e che venga impedita loro la ripetizione di truffe. Si tratta di soggetti che solitamente si limitano a sottrarre piccole cifre, ma la ripetizione dei fatti può portare ad entrate notevoli. Truffatori seriali che, proprio perché le somme sono relativamente piccole, sfruttano il fatto che solo una parte di queste vengono denunciate.
Da tempo SOS Turista di Federconsumatori denuncia che i più grandi operatori turistici italiani, capaci di offrire in affitto decine di migliaia di case ed appartamenti in Italia, sono nei fatti soggetti che non hanno alcun titolo per operare nel settore turistico. Sono appunto i portali come Subito.it, ma anche, in misura minore, Bakeka, Secondamano, Kijiji e molti altri; portali che declinano ogni responsabilità sui contenuti degli annunci, limitandosi a riempire pagine su pagine su come evitare di essere truffati. Compito di questi operatori commerciali invece dovrebbe essere quello di adottare tutti gli accorgimenti per evitare, o quantomeno ridurre, le truffe. E ovviamente quello di assistere, realmente, le persone che incappano nei truffatori. Anche i consumatori debbono alzare il livello di attenzione, quando acquistano vacanze su canali poco sicuri. Trai consigli quello di vedere di persona l’immobile, quando possibile, ma anche quello di chiedere di avere contatti tramite un telefono fisso, oppure di fare una video chiamata, che va registrata. Bisogna poi diffidare di prezzi molto più bassi da quelli praticati nella zona, e non pagare più del 20-30% di caparra, con un tetto comunque di 300/400 euro al massimo. Ma l’abilità e l’inventiva dei truffatori, la loro capacità di finzione, è davvero grande. Per questo chiediamo più garanzie per i consumatori ed una maggiore responsabilità in capo agli operatori del settore.
Federconsumatori ER Emilia Romagna Federconsumatori SOS Turista