Con questo primo Rapporto inizia il suo percorso il Progetto “Un Argine all’azzardo”, fortemente voluto dall’Unione delle Terre d’Argine. Un percorso lungo, articolato ed innovativo, che ha visto la costruzione di una larga ed inedita alleanza di forze attorno al comune obbiettivo di contrastare la crescita del gioco d’azzardo nel nostro territorio. Questo attraverso una battaglia culturale, con il dialogo coi cittadini, con i ragazzi, ma anche con l’orientamento e l’aiuto alle persone in difficoltà ed alle loro famiglie. Abbiamo deciso di iniziare presentando il “1° Rapporto sul gioco d’azzardo legale nell’Unione Terre d’Argine” perché è utile fare il punto sui numeri del gioco nei Comuni di Carpi, Soliera, Campogalliano e Novi di Modena, realtà dove nel tempo sono state molteplici e qualificate le iniziative promosse dalle Amministrazioni. In generale, per chiunque si avvicini al tema, è indispensabile l’esame dei dati e dei numeri, la loro evoluzione, con i cambiamenti impetuosi degli ultimi anni. Cambiamenti – va detto – in gran parte negativi. Durante e dopo i due anni di ovid-19 l’attenzione generale ai problemi portati dal gioco d’azzardo è scesa al minimo storico, e cresce una narrazione” positiva delle opportunità e dei risultati del gioco d’azzardo. Nel silenzio generale sono stati segretati e resi indisponibili i numeri di dettaglio della parte fino ad oggi più visibile dell’azzardo, le videolottery e le AWP. Oggi siamo costretti a commentare i dati parziali del 2021 – forniti dall’Agenzia Dogane e Monopoli soltanto due mesi fa – e a procedere con un articolato percorso di stima per tentare di giungere ai dati del giocato complessivo (fisico e da remoto) per le annualità 2021 e 2022. Inoltre sono di difficile reperimento i dati territoriali, quelli che qui approfondiamo, da noi ottenuti grazie ad un accesso agli atti. Ancora, sul fronte sanitario, con l’attenzione tutta rivolta al Covid, anche nella cura delle ludopatie si è registrata una preoccupante riduzione di attività. Preoccupante perché nel contempo cresce – modificandosi profondamente – il gioco d’azzardo nel nostro Paese. L’autorevole previsione del raggiungimento del record di 140 miliardi di giocato in Italia nel 2022, oltre un quarto in più del pre Covid, non è stata accolta né con stupore, né con un particolare interesse. Il percorso di profonda trasformazione in corso nel Paese, che vede una progressiva e strutturale transizione delle abitudini di gioco verso le piattaforme online (consolidata nel 2021 soprattutto nel sud Italia) non descrive la situazione a livello locale. Ciò che si osserva analizzando i dati dell’Unione infatti è un incremento molto forte, non solo del giocato da remoto, ma anche del giocato fisico, che resta la modalità di accesso principale all’azzardo legale nel nostro territorio malgrado i vari mesi di chiusura delle sale AWP e VLT registrati anche nel 2021. Le stime per il 2022 accentuano ulteriormente tale situazione delineando uno scenario nel quale il gioco d’azzardo online cresce – e crescerà fino a diventare in breve tempo la modalità principale anche nel nostro territorio – ma nel quale l’azzardo fisico sta ritornando ai livelli pre-pandemia. La sommatoria di questi due aspetti determina un incremento fortissimo della stima della raccolta complessiva da giochi d’azzardo nel territorio dell’Unione nelle annualità 2021 e 2022 determinata, oltre che da un maggiore accesso al gioco, dalla probabile diffusione di figure di “supergiocatori”. Si tratta della situazione peggiore nella quale più individui risultano fortemente attivi sia nel gioco da remoto, sia in quello fisico (soprattutto AWP e VLT) superando i tradizionali assiomi di categorizzazione che vedono il gioco online ad uso quasi esclusivo dei giocatori “più giovani” e il gioco fisico tradizionale per i “giocatori più anziani”.
Le stime per il 2021, quelle del 2022 (riportate nelle infografiche del report) sono ancora più clamorose, indicano che nei comuni dell’Unione Terre d’Argine siamo di fronte ad una probabile quantità raccolta complessiva nel gioco d’azzardo (fisico e da remoto) stimabile in modo prudenziale, per l’annualità 2021, attorno ai 190 milioni di euro (ovvero oltre 21mila euro giocati ogni ora). Per avere un’idea comparativa di cosa possa equivalere a questa enorme cifra vi invitiamo a pensare che, numericamente, essa corrisponde al 64% della spesa per alimentari e bevande analcoliche sostenuta nel 2021 dai residenti nei quattro comuni dell’Unione. La cifra di 190 milioni “investiti” in gioco d’azzardo corrisponde a 14 volte i costi del servizio di igiene urbana nell’Unione, a 8 volte l’assestato IMU 2021 dei quattro Comuni e supera di molto la cifra stanziata dalla Regione Emilia Romagna per la costruzione del nuovo ospedale di Carpi (130 mln di euro). Ritornando ai dati osservati nel 2021, nel gioco fisico è cresciuto parecchio il Gratta&Vinci, spesso considerato un problema minore, ma i cui numeri debbono attrarre l’interesse generale. La crescita nelle Terre d’Argine è stata pari a +39% nel 2021 sul 2020; è il gioco dove la perdita è maggiore, con un 27% che resta al banco, ed è il gioco preferito dalle donne, ragazze comprese. Sono 266 euro giocati procapite dai maggiorenni del territorio, con il dato maggiore a Campogalliano, viziato però dalla presenza delle strutture autostradali. Un numero che, riportato agli effettivi giocatori, mette questa modalità di gioco tra quelle che hanno fatto perdere più denaro ai giocatori. Molto forte, come si anticipava, è stata la crescita del gioco online, in particolare del Poker, il fenomeno più vistoso di questi anni. Nei dati inediti osservati nel 2021, che abbiamo recuperato, e che qui presentiamo, il gioco online cresce in un solo anno del 30%, superando nelle Terre d’Argine gli 85 milioni di euro. Emblematici i caso di Soliera, dove la crescita è del 67% in un anno, e Carpi, dove in due anni il giocato cresce del 117%, raggiungendo i 61,5 milioni di euro, corrispondenti a 1200 euro procapite nella fascia 18-74 anni. Ma ovviamente i giocatori sono una minoranza, e la stima che presentiamo è quella che i giocatori online nelle Terre d’Argine siano 3.400, con una quota media giocata di oltre 25.000 euro all’anno, comprensiva di alcuni grandi giocatori che “investono” nel gioco online molte centinaia di migliaia di euro. Numeri clamorosi, che vanno interpretati con cura, e che nelle regioni del centro-sud (con numeri ancora più clamorosi) evidenziano il grande interesse delle mafie per il riciclaggio di denaro sporco nel gioco online. Noi chiediamo attenzione,
la massima attenzione, rispetto al fatto che i giocatori online sono spesso nativi digitali, più giovani della media dei
giocatori nell’azzardo fisico, a volte da poco maggiorenni e talvolta minori che utilizzano false identità. Anche per questo “Un Argine all’azzardo” investe risorse e tempo nel lavoro nelle – e con – le Scuole del territorio, medie e medie superiori. Il rapporto esamina e confronta i dati di Carpi e l’Unione con realtà similari di tutto il Paese. Nella provincia di Modena spiccano i dati del Distretto Ceramico, con numeri più elevati delle Terre d’Argine, e più omogenei trai diversi comuni. Il rapporto si chiude con alcune interviste, ad Amministratori, a soggetti che partecipano al Progetto, a chi ha vissuto il dramma della ludopatia. Il gioco d’azzardo nel nostro Paese è legale, e si svolge all’interno di un quadro preciso di eegole; è importante il contributo portato al bilancio dello Stato in termini di imposte. Quello che manca, quello che chiediamo, è che ci si impegni nel redigere un bilancio sociale dei costi dell’Azzardo in Italia. Un bilancio che tenga conto della salute delle persone, dei drammi familiari, dei disastri affettivi, sociali ed economici portati dall’abuso del gioco. Mentre il Paese è avvolto in una crisi drammatica, mentre il potere d’acquisto di stipendi e pensioni precipita sotto i colpi dell’inflazione, una “industria” cresce incessantemente. Quella luccicante delle false speranze, quella che cerca impossibili scorciatoie ai problemi, in realtà aggravandoli. Non sarà semplice il lavoro che “Un argine all’azzardo” si è impegnato a fare nei territori di Carpi, Soliera, Campogalliano e Novi di Modena. Per questo chiediamo, come prima cosa, l’attenzione di tutti: Istituzioni, mondo della Scuola, associazionismo, forze politiche, informazione locale, cittadini e cittadine interessate a difendere la qualità del tessuto sociale del nostro territorio.
Grazie dell’attenzione e buona lettura.
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