L’azzardo nelle Terre d’Argine. I record negativi che non vorremmo vedere.
Siamo alla seconda edizione del nostro rapporto sull’azzardo legale nelle Terre d’Argine, che come il precedente si
muove all’interno dell’innovativo progetto “Un Argine all’azzardo”, voluto dai quattro Comuni dell’Unione.
Federconsumatori Modena ha nell’ultimo anno presentato numerose ricerche, partendo dai numeri dell’azzardo,
sia nella nostra provincia che a livello nazionale. Un lavoro che ci ha convinti ancora di più che è necessario, oltre
ad un lavoro complesso che evidenzi gli effetti perversi dell’azzardo, mettere al centro l’idea di un contenimento
dello stesso. Non un impraticabile divieto, che produrrebbe solo effetti controproducenti, ma un contenimento
utile a invertire dati e numeri sempre peggiori, che in questo distretto raggiungono una delle vette nel territorio
regionale. Non è accettabile che l’azzardo sia rappresentato soprattutto dalle grandi vincite, che occupano per
qualche giorno le cronache locali e a volte nazionali, aggirando i divieti di pubblicità. Per questo continuiamo a
chiedere un vero bilancio dell’azzardo, che metta a confronto le entrate per tassazione con le tante forme di
“uscita”. Che provi a misurarne gli effetti sanitari, con la crescita delle patologie portate dall’azzardo, il peso
dell’assistenza delle persone in difficoltà sui bilanci degli Enti locali; ma che provi anche a quantificare i danni
economici ai singoli ed alle loro famiglie. Un bilancio che misuri il peso di una disgregazione familiare, della perdita
del posto di lavoro, della rinuncia agli studi, del ritiro sociale troppo presto. Che misuri il peso di un suicidio.
Difficile, certo, ma non possiamo accettare l’esaltazione di una vittoria, senza che si ragioni allo stesso tempo delle
vite sconfitte dall’azzardo.
In questi giorni si parla molto di azzardo, a causa di un gruppo di ragazzi che, attraverso una agenzia legale
giocavano illegalmente su piattaforme online. Ragazzi dotati di importanti somme di denaro, provenienti dalla
attività di calciatori; ragazzi che non vanno criminalizzati ma aiutati, rappresentando uno spaccato dei problemi
che ha la loro generazione, e non solo, con l’azzardo.
Tornando alle Terre d’Argine bisogna ricordare che ogni analisi sui numeri si scontra con un limite. Dal 2020,
incomprensibilmente, è stato introdotto il divieto di pubblicizzazione dei dati territoriali per ciò che concerne le
sale slot e le “macchinette” presenti nel retro di molti bar, anche in questa zona. Un divieto che costringe a
previsioni, a stime e che limita di molto le capacità di azione di chi opera attorno al danno da azzardo. Una notizia
positiva è che recentemente, in Commissione finanze alla Camera, è stata votata da tutte le forze politiche la
richiesta di tornare a rendere pubblici anche questi numeri.
Una cascata di numeri terribili. L’azzardo prossimo al sorpasso sul cibo.
La raccolta complessiva dei giochi d’azzardo nel 2022 nei comuni dell’Unione Terre d’Argine è stimabile in circa
272 milioni di euro, corrispondenti alla incredibile cifra di 3.042 euro mediamente giocati ogni residente
maggiorenne. Il volume di quanto complessivamente giocato nei quattro Comuni registra nel 2022 una crescita
del 51% rispetto all’anno precedente, in parte per la chiusura delle sale slot per sei mesi nel 2021. I due terzi
dell’incremento del giocato complessivo è determinato dalla crescita della raccolta fisica. La raccolta da remoto
cresce comunque in modo rilevante e il gambling online rappresenta il 43% del volume complessivo dell’azzardo
unionale. Crescono entrambi i canali, on-line e fisico, quest’ultimo con l’unica eccezione del Gratta&Vinci, che
rimbalza dopo l’enorme crescita del 2021. Rispetto all’anno in corso si stima un ulteriore incremento del volume di
giocate complessive (fisico e da remoto) che potrebbe superare nel 2023 i 296 milioni di euro, poco meno della
metà dei quali derivanti da gambling online.
Quanti sono i giocatori nell’Unione? nel solo canale on-line, sono stimabili in 4300, circa il 5% della popolazione
maggiorenne. Tra di loro è forte la presenza di ragazzi e ragazze, nettamente superiore alla dimensione
demografica.
Quando si presentano numeri “a cascata” possono sfuggire le dimensioni di molti di loro. Avete letto bene, 272
milioni di euro, che potrebbero diventare 300 nel 2023. Difficile trovare paragoni con altre attività, ma ecco
qualche esempio: la cifra “investita” a livello unionale, in un solo anno, è superiore al doppio del costo, da quadro
economico di progetto, del nuovo ospedale Ramazzini di Carpi (126 milioni di euro).
Nel 2022 il volume complessivo dell’azzardo nei quattro comuni ha raggiunto l’85% del valore economico della
spesa alimentare in quei territori; una percentuale che a Carpi sale al 94%.
E che dire dei 41 milioni di euro persi dai carpigiani, dai solieresi, dai campogallianesi, dai novesi? Sono oltre 400
euro a testa, neonati compresi; una cifra che va ovviamente moltiplicata, se rapportata ai soli giocatori
maggiorenni. 41 milioni di euro, che potevano essere investiti nel miglioramento delle condizioni proprie e
familiari; per lo studio dei figli, per cure sanitarie, per una vacanza, per migliorare la qualità dei cibi, per comprare
casa, per progettare il futuro. Invece una perdita enorme, che corrisponde al reddito azzerato di oltre 2000
lavoratori e lavoratrici dipendenti, residenti nell’Unione.
Certo, si può affermare che la sovrabbondanza di strutture dell’azzardo, presenti in particolare a Carpi, eserciti una
forte attrazione sui giocatori delle realtà in condizioni diverse, come l’Area Nord ed i Comuni del mantovano più
vicini. Ma questo è un dato possibile, non certo, che va letto anche tenendo conto degli enormi numeri del gioco
on-line nel territorio. Il giocatore on-line, lo ricordiamo, viene identificato nel suo luogo di residenza, ed è quindi
possibile ricostruire una seria mappa territoriale delle dimensioni del gioco. Nelle Terre d’Argine il gaming on-line,
dal 2019 al 2022, è triplicato. Nel solo 2022 è cresciuto del 36%. Tre Comuni hanno superato i 1500 euro pro
capite nella popolazione 18-74 anni, dove si concentra la quasi totalità del giocato.
Carpi ha raggiunto i 1640 euro, quasi il doppio di Mirandola. Seguono a poca distanza Novi e Campogalliano,
mentre è più lontana Soliera, protagonista nel 2021 di una fortissima crescita.
Non può essere escluso che questa impennata sia originata anche dal riciclaggio di capitali sporchi, anche
attraverso l’utilizzo di prestanome. In questo senso si veda il nostro “Libro nero dell’azzardo. La crescita impetuosa
dell’azzardo on-line in Italia. Mafie, dipendenze, giovani.” presentato recentemente alla Camera dei Deputati. Che
il gambling on-line rappresenti un importante canale di riciclaggio di capitali sporchi è chiaramente rappresentato,
in alcune aree del Paese, dai numeri elevatissimi (fino a 5.000 euro pro capite nel solo gioco on-line) concentrati in
comuni a forte presenza di malavita organizzata. Nel nostro Distretto, distante da questi problemi, potremmo
essere di fronte a più limitati riciclaggi di somme provenienti dal mondo delle costruzioni, attraversato dalle molte
oscurità del 110%, oppure da alcune attività ad alto livello di irregolarità, specie nel tessile, prevalentemente
gestite da stranieri, già attive storicamente nella rete fisica dell’azzardo.
In tutto questo, i ragazzi e le ragazze.
In tutto questo ricordiamoci dei ragazzi e delle ragazze. Su di loro la fascinazione dell’azzardo colpisce più che in
altre fasce d’età, favorita dall’avvicinamento al gaming esercitata da videogiochi all’apparenza innocui, con i quali i
bambini hanno dimestichezza troppo presto. A breve avvieremo due distinte indagini trai ragazzi e le ragazze
dell’Unione, nelle scuole medie superiori di primo e secondo grado. La presentazione dei risultati, il prossimo
anno, speriamo sia una ulteriore occasione per un dialogo che coinvolga la molteplicità di soggetti che operano, in
questo territorio, nella cura e nella prevenzione delle patologie portate dall’azzardo. Un territorio dove può essere
certamente rivendicato il grande lavoro fatto nel corso degli anni dall’Azienda USL, dai quattro Comuni, dalle
Scuole, dal Terzo Settore. Un territorio dove i numeri sono particolarmente complicati, e meritano l’approccio
voluto dall’Unione con “Un Argine all’azzardo”; un progetto che deve crescere, parlando di più e meglio ai cittadini
ed alle loro rappresentanze.
Confidiamo che i numeri di questo rapporto, molto crudi, siano utili anche in questo senso.
Marzio Govoni
Presidente Federconsumatori Modena APS
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