UN VIVALTO NON FA PRIMAVERA: VANIFICATE LE PROMESSE DI ISTITUZIONI E IMPRESE FERROVIARIE
Ritardi e soppressioni, guasti ai treni e ai sistemi informativi hanno riguardato in questi anni tutte le imprese ferroviarie: da RFI per le infrastrutture a FER e Trenitalia per i treni. Una lunga storia di disservizi e malfunzionamenti che hanno interessato la linea ferroviaria Modena-Carpi-Mantova che hanno portato gli utenti a segnalazioni e proteste, culminate con il massiccio presidio di Carpi del 12 novembre.
Presenti alla manifestazione anche i vertici di FER per presentare il semi-nuovo Vivalto, il Comune di Carpi e la Provincia di Modena per confermare il sostegno di queste amministrazioni alle proteste degli utenti.
Dopo dieci giorni di verifica sul campo, la qualità complessiva dei servizi ha subito un ulteriore peggioramento. L’apprezzato servizio svolto da FER con il Vivalto ha risolto solo una parte dei problemi.
Dal 14 novembre si susseguono le soppressioni di treni, prevalentemente effettuati da Trenitalia. Nella tratta Carpi-Modena i treni della fascia pendolare del mattino, pur classificati come “rilevanti” nel contratto di servizio, vengono effettuati con vecchie automotrici diesel che dimezzano i posti previsti e pagati dalla Regione. Da giorni sono segnalati guasti ai monitor di arrivi e partenze della stazione di Carpi.
Le numerose e puntuali segnalazioni rivolte alla Regione Emilia-Romagna, committente del servizio, non hanno prodotto risultati apprezzabili.
L’esasperazione e le proteste civilissime degli utenti hanno indotto il personale ferroviario a richiedere anche interventi della stessa Polfer, che in casi documentati è intervenuta per “identificare” incolpevoli utenti regolarmente provvisti di biglietto. Una forzatura che assume i toni dell’intimidazione preventiva.
Federconsumatori e il Comitato Utenti Modena-Carpi-Mantova esprimono la propria condanna per queste forzature e rimarcano il permanere di un’organizzazione del servizio ferroviario insoddisfacente. Sollecitano risposte definitive per nuovo materiale rotabile e per nuovi orari.
Invitano la Regione Emilia-Romagna ad attivarsi concretamente per porre fine a questo progressivo decadimento del trasporto pubblico e allo sperpero di risorse dei cittadini.