Al momento stai visualizzando CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI URBANI INDAGINE SULLA SODDISFAZIONE DELL’UTENZA DOMESTICA.               FOCUS SUL COMUNE DI SASSUOLO 2023

RACCOLTA RIFIUTI: I CITTADINI DI SASSUOLO, COME QUELLI DI MODENA, CI DICONO CHE IL MODELLO COSI’ NON FUNZIONA, CHE SAREBBE SERVITO PIU’ TEMPO PER LA SPERIMENTAZIONE E CHE SONO NECESSARI CAMBIAMENTI URGENTI.
Questo è il quarto rapporto, nell’arco di un anno, che Federconsumatori Modena dedica al tema della soddisfazione dei cittadini per il livello di pulizia della propria città e rispetto al sistema di raccolta dei rifiuti per l’utenza domestica. Dopo Carpi e Modena nell’ottobre 2022, e di nuovo Modena ad agosto 2023, ecco ora Sassuolo, oggetto del presente rapporto. In un anno oltre 6000 persone si sono espresse compilando i nostri questionari, e fornendo molte migliaia di osservazioni, richieste e consigli attorno alle domande aperte. Un momento democratico, riteniamo, da non sottovalutare. Se la tornata di indagini 2022 consegnava un quadro tutto sommato tranquillo, con un buon risultato su Modena ed uno più problematico su Carpi, ma comunque positivo, il 2023 può essere definito, sul fronte dei rifiuti “L’anno della crisi”. Una crisi nella quale emergono con chiarezza gli errori di progettazione, nella fase di transizione verso i nuovi modelli, commessi dalle Amministrazioni Locali e dal Gestore del servizio. Primo tra tutti il mancato avvio di un progetto partecipativo, che coinvolgesse i cittadini e le loro rappresentanze sin dalle prime fasi. Ci si è limitati all’informazione ai cittadini, che oggi hanno quasi sempre le informazioni sul “come fare”, ma molto raramente sul “perché va fatto”. L’assenza di un “Progetto di Comunità”, la mancata definizione di obbiettivi collettivi, ha contribuito a determinare uno scollamento che influisce negativamente, a Modena e Sassuolo, non solo sullo stretto tema dei rifiuti, ma in generale sul clima sociale nelle due città. Un modello “delicato” come quello introdotto nel 2023 a Modena e Sassuolo meritava ben altro approccio. Meritava la ricerca di una larga condivisione, e meritava la messa in campo di possibili correzioni e cambiamenti. Se questo non è avvenuto non è stato certo per una dimenticanza; il modello era chiuso, predefinito, governato dagli accordi sottoscritti. Un modello quindi ritenuto del tutto immutabile, dove gli spazi democratici non erano compresi e dove il rapporto con i cittadini era meramente informativo. Se queste sono le responsabilità in primis delle Amministrazioni Locali, va detto che si è inserita, nella vicenda, una variabile imprevista: l’incapacità di Hera, almeno nei mesi iniziali, di rispettare correttamente gli standard minimi di servizio. Nonostante le tempistiche dilatate, nonostante il “rodaggio” nelle realtà dove il modello è da tempo attivo, Hera è risultata chiaramente impreparata. Il Gestore, nonostante l’impegno innegabile dei propri operatori, è stato determinante, assieme ai cattivi comportamenti di una parte di cittadini, nel determinare la crisi dei rifiuti che ha coinvolto nel 2023 Modena e Sassuolo. Una crisi che non può essere superata con annunci roboanti rispetto alle dimensioni raggiunte, in pochi mesi, dalla raccolta differenziata, basati solamente su uno o due indicatori. Si tratta, va ricordato, di numeri autorilevati da Hera, rispetto ai quali è opportuno attendere le rilevazioni dei soggetti pubblici a ciò preposti. Nemmeno può essere risolta soltanto con la caccia a quei cittadini che si comportano male; un tema vero, un contrasto ed una dissuasione che debbono crescere, facendo però attenzione a possibili derive. Non possono essere distolte le energie dedicate alla sicurezza urbana, dedicandole sempre di più alla ricerca di quei pessimi cittadini che abbandonano rifiuti in ogni luogo del territorio. Se c’è un problema di modello è sul modello che bisogna intervenire, non su uno degli effetti. I principali numeri della nostra indagine. La prima indagine sul ciclo dei rifiuti a Sassuolo, condotta da Federconsumatori in collaborazione con la CGIL, restituisce, come anticipato, un quadro caratterizzato da varie ed importanti problematicità. A otto mesi dall’inizio del percorso informativo alla cittadinanza sulle nuove modalità di raccolta e a sei mesi dall’avvio della graduale riorganizzazione dei servizi sul territorio comunale prevalgono nettamente, nel giudizio dei cittadini, le valutazioni negative. Hera ha dichiarato che il nuovo modello sta già registrando buone performance. La differenziata avrebbe già superato l’80%, mentre sono prevedibili risultati ancora più positivi rispetto alla produzione di indifferenziata, che a Sassuolo nel 2022 è stata pari a 241 kg per abitante (contro una media provinciale di 168 Kg, e con i comuni di Cento e Casalecchio di Reno, appartenenti alla stessa fascia demografica, che registrano una raccolta media di indifferenziata pro capite pari a 120-130 Kg/anno). Con il modello attuale Sassuolo può ambire a raggiungere rapidamente gli obiettivi individuati dalla pianificazione regionale in materia di rifiuti. Si tratta di risultati che sarebbero importantissimi, frutto di un lavoro impegnativo, che non può che essere elogiato, ma che rischiano – anche qui – di essere raggiunti senza avere dietro una gran parte dei propri cittadini e cittadine; senza il consenso, senza la condivisione, senza la passione e l’impegno necessari per raggiungere quel risultato. A Sassuolo il dissenso nei confronti della situazione attuale del servizio trova la sua base nella valutazione dell’attuale decoro del territorio comunale. Con riferimento al livello di pulizia della città, quelli rilevati sono numeri durissimi; la percentuale di sassolesi insoddisfatti per il livello di pulizia della città sfiora il 70%. Il giudizio medio, il voto da 1 a 10 sulla pulizia della città, si attesta a 4,2 punti, mentre il 79% dei cittadini ritiene che negli anni il livello di pulizia della città sia peggiorato. E’ forte anche l’insoddisfazione registrata rispetto all’assistenza ai cittadini nella delicata fase di cambiamento di modello della raccolta dei rifiuti; il 70% di chi si è rivolto al Comune o a Hera (soggetti spesso intercambiabili per competenze nell’immaginario di molti utenti) è rimasto insoddisfatto. I sassolesi sono certamente irritati per la forte crescita degli abbandoni di rifiuti, ma oltre ad imputare la cosa all’inciviltà di alcuni concittadini, attribuiscono la responsabilità della crescita di questo fenomeno al modello di raccolta stesso ed in particolare al servizio fornito dal Gestore. Allo stesso tempo a Sassuolo, rispetto a Modena, è decisamente minore il carico polemico dei cittadini rispetto alle responsabilità dell’Amministrazione. Del resto il modello in atto è stato deciso dalla precedente Amministrazione, e più volte l’attuale Sindaco si è smarcato da ogni responsabilità rispetto a tale scelta. Probabilmente gli spazi per cambiare delle cose c’erano anche per la Giunta Menani e questo è avvenuto soltanto per il Centro Storico; ma nella percezione dei cittadini resta largamente, come prima responsabilità, quella di Hera. L’impressione è quella che la crisi in corso potrebbe non essere superata “naturalmente” con il tempo, anzi, la mancata soluzione dei problemi potrebbe innalzare ulteriormente le tensioni. Oggi il 44% dei cittadini e cittadine di Sassuolo esprime un giudizio ultra negativo, demolitorio delle nuove modalità di raccolta dei rifiuti; a loro si aggiunge un 32% fortemente critico, che chiede urgenti cambiamenti. Sono numeri impressionanti, che non possono essere aggirati con facilità, immaginando che con il tempo il modello sarà “digerito” dalla grande maggioranza dei sassolesi. Tra i pochi dati positivi va segnalato l’alto numero di persone che hanno ricevuto informazioni sui cambiamenti introdotti. Quasi l’80% dichiara di aver ricevuto una sufficiente informazione. Tante, tantissime, le osservazioni pervenute dai 357 questionari completi, oltre 450 con quelli compilati parzialmente. Selezioniamo tre osservazioni, sulle seicento complessive, particolarmente significative.
“Così (sporca) non riconosco la mia città” Si intuisce l’amore per la propria città, e si legge bene lo stupore per una condizione inattesa, della quale non si comprende la ragione.

“Non ho capito a cosa servirà tutta questa rivoluzione” L’importante mole di informazioni fornita dal Comune e dal Gestore, attraverso una molteplicità di canali, sembra che non sia riuscita trasferire ai cittadini la visione di insieme di questo progetto, le finalità ultime.

“Spero che Hera e Comune stiano pensando a qualche cambiamento (…) magari ascoltando i cittadini che pagano il servizio.” E’ proprio così, occorre apportare dei cambiamenti condivisi. Bisogna recuperare un percorso democratico che è venuto meno. Bisogna risolvere i problemi. Cambiare come? La prima cosa che va detta è che non si può semplicemente tornare indietro. Ma se non può essere disperso il lavoro fatto fino ad ora, non è nemmeno possibile continuare così: vanno quindi introdotti cambiamenti significativi, che vadano nella direzione di risolvere i problemi e di recuperare contestualmente il rapporto coi cittadini. Per far questo è utile, approfondire quanto accaduto nelle realtà più virtuose, assimilabili a Sassuolo, andando oltre il comune ma inquadrando l’analisi in un’ottica di area vasta. E’ importante esaminare altre realtà dove l’innovazione in materia di raccolta rifiuti ha funzionato, senza produrre tensioni. Su questo tema è necessario marcare una importante discontinuità; se saranno introdotti cambiamenti questi dovrebbero essere accompagnati da una innovativa modalità di partecipazione delle associazioni (ambientaliste, dei consumatori, sindacali, del terzo settore). Oltre alla riorganizzazione del servizio, la partecipazione dovrebbe riguardare anche il secondo pilastro del progetto: la determinazione di una tariffa puntuale equa, da raggiungere per passi, che a nostro parere deve essere condivisa. In conclusione, bisogna prendere atto che una cosa importantissima, strategica per il nostro futuro, non sta funzionando. Sassuolo aveva bisogno di un “abito su misura”, che tenesse conto delle sue molte specificità. Un abito preconfezionato, di modesta qualità, non va bene. Siamo però ancora in tempo per correggere, per cambiare, per migliorare. Siamo ancora in tempo per recuperare l’indispensabile spirito civico con il quale va affrontata, dalla città tutta, una delle molte sfide ambientali che ci attendono, quella della riduzione dei rifiuti e del loro trattamento. Anche Federconsumatori si unisce alla richiesta di cambiare, insieme, al più presto.

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