La vicenda è nota, e attiene alla decisione di Poste Italiane di non riconoscere i corretti rendimenti per Buoni Fruttiferi serie O (poi divenuti “P/Q” con apposite timbrature) emessi negli anni passati. Nello specifico all’inizio del 2021 una modenese rivendicava, tramite Federconsumatori, la somma di 2.753 euro, in luogo dei 1.419 riconosciuti da Poste Italiane SpA a maggioranza pubblica. Stante l’assenza di riscontri Federconsumatori, tramite l’Avv. Ferrario, portava l’azienda di fronte all’Arbitro Bancario Finanziario. Arbitro che riconosceva il mese scorso, alla Signora da noi assistita, il corretto pagamento degli importi, oltre ad un contributo sulle spese di procedura a carico di Poste Italiane.Fino qui tutto bene: un piccolo risparmiatore ricorre contro i soprusi di una grande azienda e ottiene giustizia. Ma difficilmente la decisione arbitrale avrà un esito positivo, o almeno non lo ha avuto sino ad oggi. Bisogna ricordare che i provvedimenti dell’Arbitro Bancario Finanziario, al quale occorre rivolgersi prima di intraprendere una causa giudiziaria, non sono vincolanti come quelli di un Giudice. Allo stesso tempo non sono privi di conseguenze; chi non rispetta le decisioni dell’ABF è obbligato per sei mesi alla pubblicazione sul proprio sito della notizia, e può essere considerato un soggetto inaffidabile, almeno sui temi toccati dalle stesse. Fatto sta che Poste Italiane, con argomenti risibili, da quasi due anni non dà corso alle decisioni dell’ABF, raggiungendo così in Italia la cifra incredibile di 2593 decisioni non adempiute. Una classifica negativa nella quale Poste Italiane SpA è largamente prima, con il 21,5% delle decisioni complessivamente non adempiute in Italia.Se i lodi dell’ABF non sono vincolanti, bisogna però dire che la strategia di Poste è quella dilatoria, per costringere le persone a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria; ma fare causa, per i piccoli risparmiatori, ha costi spesso non compatibili con le cifre in questione. Va ricordato inoltre che il Tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile la class action promossa da Federconsumatori contro Poste, sui Buoni Q. Un atto difficilmente comprensibile, oggi oggetto di un nostro ricorso, che avrebbe consentito a tanti cittadini di avere giustizia.Poste Italiane pubblica sul proprio sito l’infinito elenco delle decisioni non adempiute emesse da ABF, nascoste tra le migliaia di informazioni del sito, nei fatti non chiarendo ad un potenziale investitore in cerca di informazioni i rischi che si corrono nell’affidare i propri risparmi ad un soggetto come Poste Italiane, che non rispetta – almeno nel caso citato – i patti sottoscritti.Altra effetto si avrebbe se le decisioni non adempiute fossero pubblicate, come previsto, con evidenza nella homepage del sito, ma anche in testa alle proposte di investimento, chiaramente visibili a chi sta valutando se affidare o meno i propri risparmi a Poste Italiane SpA. Federconsumatori Modena scriverà all’ABF chiedendo una azione nei confronti di Poste Italiane SpA, che imponga la massima visibilità al mancato adempimento da parte di questo soggetto delle decisioni dell’Arbitro, anche prevedendo l’esposizione fisica dei propri atti all’interno degli sportelli postali.
- Autore dell'articolo:federconsumatorimodena
- Articolo pubblicato:4 Aprile 2022
- Categoria dell'articolo:BANCHE E ASSICURAZIONI
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