Al momento stai visualizzando “UN DURO INVERNO” – INDAGINE SUL COMPORTAMENTO DEI CITTADINI E DELLE FAMIGLIE MODENESI NEL CORSO DELL’INVERNO 2022/23RISPETTO ALLE STRATEGIE ADOTTATE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI E DEI COSTI SOSTENUTI

UN DURO INVERNO, UN FUTURO INCERTO.
Federconsumatori Modena ha proposto nelle scorse settimane una indagine sul comportamento dei cittadini e delle famiglie modenesi nel corso dell’inverno 2022/23, particolarmente concentrata sulle strategie adottate per ridurre consumi e costi energetici in un quadro di crisi economica. Tante le domande sottoposte tramite un questionario online complesso e articolato, che ha riscosso una significativa attenzione: hanno risposto 2420 cittadini e cittadine modenesi, rappresentanti le proprie famiglie; un campione enorme, anche tenuto conto del bacino al quale l’indagine è stata proposta. Si tratta, infatti, di un tasso di campionamento di molto superiore a quello utilizzato in alcune delle principali rilevazioni Istat. Positivo anche il dato dei rispondenti, rappresentativi proporzionalmente di tutti i distretti e di tutte le fasce di età. Sono rappresentati (ma in numero inferiore al loro peso) anche coloro che non posseggono strumentazioni tecnologiche, grazie alla compilazione di alcuni questionari cartacei. Le conseguenze del caro energia sui consumi costituiscono un elemento che ha assunto un’importanza centrale nell’ultimo biennio, ma che rappresenta un tassello di un più ampio quadro di pressione alla quale è sottoposto il nostro contesto socio-economico. Un contesto caratterizzato da nuove povertà e fragilità, che si vanno a sommare a quelle strutturali, in rapido ampliamento, e nel quale vanno considerati altri elementi collegati, come la perdita di potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori e delle pensioni. L’indagine 2022 di Federconsumatori e CSC CGIL di Modena ha evidenziato una contrazione, in termini reali, delle retribuzioni da lavoro dipendente negli ultimi 6 anni fiscali pari a -4,6% (circa 900 euro di perdita) a fronte di incrementi salariali medi quantificabili nell’ordine del +1,5%. Questo con fortissime dinamiche peggiorative per giovani e donne, in una situazione di ampliamento della forbice dei redditi, dove chi è debole lo è sempre di più. Pur non essendo un elemento qui esaminato, l’erosione dei redditi dato dalle dinamiche inflattive registrate nel 2022 (incremento dei prezzi pari a +8,3% medio annuo a Modena) è coprotagonista in questa indagine. Un solo esempio: focalizzando l’analisi su coloro che a seguito del caro-energia hanno modificato i propri consumi, rinunciando completamente ad alcune spese per attività e servizi (viaggi e vacanze, bar, ristoranti, cultura, piattaforme streaming) troviamo sovra rappresentati i giovani e le donne. Gli stessi soggetti più penalizzati dalla contrazione dei redditi da lavoro e dal mercato occupazionale.
I MODENESI ED IL RISPARMIO ENERGETICO.
Prendendo a riferimento un arco temporale di cinque anni sono in buon numero coloro che hanno realizzato interventi di efficientamento energetico: il 65% ha sostituito la caldaia, il 50% ha acquistato nuovi infissi, il 44% ha installato lampadine a led, il 34% ha collocato valvole termostatiche, il 30% ha installato una pompa di calore, il 25% ha fatto realizzare un isolamento a cappotto. Numeri importanti, in alcuni casi superiori alle attese. L’81% dei cittadini ha indicato la caldaia a gas come principale sorgente di calore utilizzata durante l’inverno 2022/23, mentre il 18% ha indicato il condizionatore con pompa di calore, probabilmente un dato in forte crescita. Sorprendentemente precise le informazioni in possesso delle famiglie circa i consumi degli elettrodomestici, con una larga maggioranza che dichiara di avere a disposizione lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie di elevata classe di efficienza energetica. Larga anche la diffusione di lampade a basso consumo, adottate dal 59% del campione, mentre cresce l’abitudine a spegnere TV e computer, senza lasciarli in stand-by. Secondo diverse fonti in Italia nel 2022 la riduzione dei consumi è stata del 9,8% rispetto all’anno precedente. Tra settembre 2022 e febbraio 2023 la domanda di gas per uso domestico sarebbe calata del 20% rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti. Ma quali sono state, in concreto, le strategie adottate dai modenesi per contenere i consumi lo scorso inverno? Largamente al primo posto la diminuzione della temperatura media nella propria abitazione, scelta fatta da circa il 60% delle persone (ma che scende al 40% per gli under 35) seguita dalla
diminuzione delle ore di accensione. Percentuali più ridotte per altre opzioni, quali non riscaldare gli ambienti meno frequentati, arieggiare la casa solo nelle ore più calde e altro ancora.
Qual è stata la percezione di spesa energetica lo scorso inverno? Il 7,7% del campione ha dichiarato che i costi sono rimasti invariati, o addirittura diminuiti. Si tratta probabilmente di chi ha goduto di contratti nel mercato libero a costi fissi, bloccati a prezzi molto bassi dal decreto del Governo Draghi. Ancora un 20,7% del campione ha dichiarato di aver percepito aumenti fino al 10%. Per contro quasi il 30% dei rispondenti ha dichiarato di aver subito aumenti superiori al 40%. Dentro a questi numeri va segnalato che sono state le famiglie più numerose quelle che hanno dichiarato di aver subito i maggiori aumenti percentuali. Sono numeri che sorprendono, perché inferiori agli aumenti reali rilevati da Arera nelle nostre bollette. Ma di percezione si trattava, e non di numeri precisi, probabilmente ancora non analizzati in profondità.
GLI EFFETTI DELLA CRISI ENERGETICA ED ECONOMICA SUL BILANCIO FAMILIARE.
Estremamente chiare, al contrario, le risposte alla domanda sugli effetti, nel bilancio personale o familiare, dell’incremento dei costi energetici. Il 75% dei rispondenti ha dichiarato di aver ridotto in modo rilevante le spese per abbigliamento. Una percentuale che sfiora l’80% nelle fasce d’età più elevate, ma che scende al 69% per gli under35. Se l’abbigliamento è stato il settore più colpito dalla contrazione generale dei redditi, a poca distanza si classifica un settore che ha prodotto incrementi di prezzo molto forti: la ristorazione. Il 64% ha risposto di aver ridotto la frequentazione di ristoranti e pizzerie; tra questi il 18% ha rinunciato completamente a frequentare i locali della nostra provincia. Più distante la contrazione nei consumi nei bar, che ha riguardato il 34% dei rispondenti, mentre la metà, il 51%, dichiara
di aver ridotto in questa fase viaggi e vacanze, ma con la metà di questi che, per il momento, dichiara di aver rinunciato del tutto a mare e montagna. Il 40% ha ridotto o eliminato l’acquisto di alcune tipologie di prodotti alimentari, dato confermato dalla diminuzione del volume del venduto nella grande distribuzione, e dalla ulteriore crescita della quota di mercato dei Discount. Attorno al 30% si attesta la quota di coloro che hanno rinunciato all’attività fisica a pagamento, a teatri, cinema e mostre e agli abbonamenti a piattaforme streaming e alle pay tv. Nelle differenze anagrafiche va segnalato che i giovani sono quelli che hanno contenuto di più i consumi al ristorante, e di meno le spese per l’abbigliamento.
IL MERCATO MODENESE DELL’ENERGIA: IL MERCATO TUTELATO E’ ORMAI RESIDUALE.
La validità della nostra indagine è confermata dalla corrispondenza dei nostri numeri con la fotografia del mercato dell’energia ad uso domestico nella nostra provincia. A Modena il Mercato di tutela riguarda appena il 21% delle utenze Gas e il 22% delle utenze luce. Si tratta di numeri diversi in modo importante da quelli nazionali, ma anche rispetto alla limitrofa provincia di Reggio Emilia, dove il Mercato di tutela riguarda il 31% delle utenze Gas ed il 29% di quelle Luce. Una “anomalia” modenese, che vede la nostra provincia in vetta alle classifiche nazionali, che va spiegata anche con la fortissima iniziativa commerciale prodotta nel tempo da Hera e Aimag, rispetto ai propri clienti nel mercato tutelato. Una condizione che ha molto a che vedere con una ulteriore anomalia, di cui parleremo in conclusione. Molto interessante il capitolo sul rapporto dei cittadini con il proprio gestore e con altre aziende del settore. Il 10% dichiara di aver chiesto la rateizzazione delle bollette, un numero in fortissima crescita in un territorio dove i due principali gestori, Hera e Aimag, hanno definito accordi migliorativi con le Associazioni dei consumatori. Pesante come previsto il dato del marketing telefonico: il 76% ha ricevuto negli anni proposte di cambio contrattuale al telefono. Più sorprendente il
numero di chi ha accettato la proposta, anche se riferito agli ultimi cinque anni: il 18% dei rispondenti ha modificato il proprio gestore sulla base di proposte fatte telefonicamente. In un periodo più ristretto il 27% di chi ha risposto si è attivato per cambiare gestore; una piccola parte ha deciso di rientrare nel Mercato tutelato, tre volte di più coloro che sono passati dal Mercato tutelato al Mercato libero. Tra chi ha cambiato la propria condizione la fetta più grossa ha riguardato passaggi da un gestore all’altro nel Mercato libero. Metà di chi ha cercato di cambiare poi non lo ha fatto, non trovando proposte migliorative oppure non comprendendo appieno le condizioni proposte.
I MODENESI PREVEDONO IL FUTURO. ALCUNE VALUTAZIONI FINALI.
Il 55% dei rispondenti pensa che la crisi energetica possa portare ad una maggiore sobrietà e responsabilità dei consumi da parte della nostra società; per il 45% al contrario tutto resterà immutato, coi problemi che cresceranno. Una domanda sulle Comunità energetiche contribuisce ad un discreto ottimismo: quasi un terzo di chi ha risposto al nostro questionario afferma di saper cosa sono le Comunità per l’energia rinnovabile. Uno su tre dichiara di essere interessato a farne parte. Parlando del futuro non è possibile dimenticare un dato, che proviene sia da questa indagine, che dall’esperienza di Federconsumatori, con i suoi sportelli ed i tanti incontri nel territorio. Oggi il Mercato dell’Energia non ha sufficienti tutele per i cittadini; sono troppe le complessità e troppe le “trappole”. Circa un quarto dei cittadini non è in grado di dire se ha un contratto nel Mercato tutelato o in quello libero; la maggior parte non conosce i costi unitari sostenuti per gas e luce. L’85% non sa, o non conosce gli effetti del superamento del Mercato tutelato, il prossimo 10 gennaio 2024. Un passaggio che riguarderà probabilmente 50.000 nuclei familiari in provincia, e del quale si parla pochissimo. Nuclei familiari che, se non orientati, potrebbero restare vittime delle peggiori forme di marketing, o precipitare in un mercato di risulta, con il rischio di dover sostenere maggiori costi. Proprio quello della conoscenza, dell’informazione, del divario digitale, è il tema rimosso da molte analisi; oggi le famiglie ed i cittadini non hanno strumenti sufficienti per navigare fruttuosamente nel Mercato libero, perché quel mercato non è costruito per loro, ma per le imprese del settore. Imprese che hanno incrementato in modo fortissimo i propri utili, proprio in corrispondenza del momento più difficile per i propri clienti.
Ma questa è un’altra storia. Oppure no?

Marzio Govoni
Presidente Federconsumatori Provincia di Modena APS
26 maggio 2023

L.R 4/17 Annualità 2023

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