Al momento stai visualizzando INDAGINE PERSEVERANCE: LA ’NDRANGHETA SI COMBATTE ANCHE CON DIRITTI E CULTURA DELLA LEGALITA’

Il quadro che esce dall’indagine “Perseverance”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna che vede indagate 29 persone, è impressionante, e costringe ad affrontare con nettezza diversi temi. Come Cgil e Federconsumatori Modena, infatti, registriamo con amarezza e grande apprensione come la nuova inchiesta abbia di fatto ribadito lo schema già raccontato dal processo Aemilia, con i mafiosi presenti nei salotti buoni della città e delle istituzioni, ma capaci di mostrare parallelamente l’altro volto della ‘ndrangheta: quello della violenza e delle minacce.
Innanzitutto, riteniamo che non sia possibile in nessun modo abbassare la guardia rispetto al rischio di infiltrazione malavitosa nella società e nell’economia modenese. Impressiona a questo proposito la grande quantità di “colletti bianchi” attivi attorno alle attività economiche mafiose, che le facilitano, le favoriscono o che ancora le ricercano in prima persona per metterle “al servizio” dei propri interessi. Una battaglia quotidiana, che si dirama ovunque nella società, nella quale bisogna combattere con le armi della legalità, dell’intransigenza politica e morale, della radicalità.

Altro elemento che esce dall’indagine, di certo non sorprendente, è che la ‘ndrangheta si interessa al gioco d’azzardo. Con l’utilizzo di prestanome si aprono o si tentano di aprire nuove videolottery; una attività legale, che porta alle casse pubbliche enormi introiti, e che nel 2019 ha fatturato nella nostra provincia ben 333 milioni di euro. Ma se questo è il fatturato degli operatori nessuno è in grado di tracciare un “bilancio sociale” dei danni e dei drammi causati dal gioco d’azzardo compulsivo ai cittadini ed alle loro famiglie. L’insieme di norme introdotte dalla Regione Emilia-Romagna negli anni ha consentito anche agli amministratori della nostra provincia di introdurre regole che contengano l’espansione del gioco d’azzardo, introducendo limiti di distanza da luoghi sensibili e riducendo gli orari di apertura delle videolottery. L’applicazione da parte del Comune di quelle regole – che come Cgil e Federconsumatori abbiamo appoggiato – ha determinato un calo di quasi il 7% di quanto giocato d’azzardo a Modena città nel 2019, rispetto al 2018. Proprio da quelle azioni origina l’indagine Perseverance.
Il nostro territorio, la nostra comunità è in grado di reagire a tutto questo? Di certo, possiamo affermare che Modena sia in grado di avere gli anticorpi necessari per poter contrastare, isolare e sconfiggere le mafie economiche, così attive nella nostra Regione, esattamente come ha dimostrato però di non potersi definire impermeabile, tutt’altro.
Da qui un monito: non possiamo più cullarci in una presunta differenza genetica, idea che già l’indagine Aemilia ha provveduto a demolire. La differenza la faremo se riusciremo ad affermare una diffusa cultura della legalità e a togliere spazi d’azione alle mafie, difendendo così facendo i cittadini, i lavoratori, i pensionati dall’avvelenamento della nostra società, dalla prevaricazione di interessi criminali sugli interessi collettivi, dall’alterazione della correttezza e della trasparenza del mercato del lavoro, tanto da danneggiare la stessa attività di rappresentanza sindacale. Se ognuno farà la propria parte, come in questo caso hanno fatto le istituzioni locali e le forze dell’ordine, l’esito positivo sarà sicuramente più facile da raggiungere.
 

Cgil Modena
Federconsumatori Modena
Federconsumatori Federconsumatori ER Emilia Romagna

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